TAXI 1729
via Avogadro, 22 10121 Torino
tel: +39 011 4833722
info@taxi1729.it – taxi1729@pec.it
CF/PIVA 10686030015
Codice Destinatario W7YVJK9
Un quiz, una parolaccia e l’intelligenza | 16/09/2025
Ciao,
vediamo come te la cavi con questo quiz.
Hai 10 secondi per pensarci.
Fatto?
Qualsiasi risposta tu abbia dato, due sono le possibilità: o hai sentito una vocina nella testa che ti ha sussurrato «10» o stai mentendo.
Vero?
Quella voce non la possiamo controllare: è automatica, parte anche se non le dici di farlo. L’unica cosa che possiamo fare, al massimo, è provare a resisterle. Ma in pochi secondi è difficile, ancora peggio se ci mettono pressione.
Ah, ovviamente «10» è la risposta sbagliata, altrimenti non sarebbe interessante, ma questo lo avevi già intuito.
Pensaci – ora sì – con calma: se la pallina costasse 10 €, la racchetta costerebbe 110 €. Questo perché il testo diceva che la racchetta costa 100 € più della pallina. Ma allora 10 € di pallina e 110 € di racchetta, farebbe 120 € in tutto. Ma il testo diceva che racchetta e pallina costavano in totale 110 €.
Santa mozzarella!
La prima volta che mi fecero questo quiz ero in un bar vicino al Circolo dei lettori di Torino, nel 2010, e la mia reazione fu una parolaccia. Com’era possibile? «10» mi sembrava così ovvio.
Per trovare la risposta esatta devi prenderti un po’ più di 10 secondi , a meno che tu non sia uno dei miei colleghi matematici di Taxi1729, tutti cintura nera di conti a mente.
Con una pallina da 10 € abbiamo visto che i conti non tornano, il totale è troppo grande, la pallina deve costare meno. Con 8 € funziona? Vediamo. Pallina 8 €, racchetta 108 €, totale 116 €. Niente da fare. Dopo un po’ – 4 secondi se sei uno dei miei colleghi, almeno 1 minuti se sei una persona normale – scoprirai che con 5 € tutto torna: pallina 5 €, racchetta 105 €, totale 110 €.
La risposta esatta era 5 €, anche se per nulla intuitiva.
Ma a Shane Frederick, lo scienziato che nel 2005 ideò questo test, interessava proprio metterci in una situazione come questa, in cui l’intuito suggerisce una risposta che, però, è sbagliata.
I test di Frederick, infatti, non misurano la nostra capacità di risolvere problemi matematici, ma la nostra capacità di resistere alla prima risposta che ci passa per la testa, di non dare voce all’intuizione e mettere in moto una riflessione, una forma più lenta e analitica di ragionamento e, così, non cadere nella trappola.
Una forma, secondo Frederick, di intelligenza.
Se hai risposto sbagliato non ti devi preoccupare. Primo perché sei in felice compagnia: la maggioranza delle persone dà la risposta intuitiva sbagliata «10» e solo il 20% circa risponde correttamente «5». E poi perché sono stato disonesto: nell’esperimento originale non c’era un limite di tempo, che però venne introdotto in alcune repliche successive in cui si osservò che, sotto pressione, le persone cadono ancora più spesso nella trappola.
Tra l’altro, sono proprio curioso di vedere le vostre risposte.
Ad ogni modo, quello di Frederick non è stato né l’unico, né il primo tentativo di definire o misurare l’intelligenza.
Uno dei primi provarci fu Francis Galton: Nel 1885 aveva allestito a Londra un laboratorio antropometrico – così lo aveva chiamato – in cui i visitatori venivano sottoposti a diversi test curiosi per l’epoca.

Laboratorio antropometrico di Francis Galton. International Health Exhibition. Londra 1885.
Un esempio concreto? In una delle postazioni, Galton faceva prendere in mano ai partecipanti due oggetti identici all’apparenza, ma di peso leggermente diverso (per esempio 100 e 105 grammi) e chiedeva quale fosse il più pesante. Secondo lui, la capacità di cogliere queste piccolissime differenze sensoriali era un indice diretto di intelligenza.
Oggi può sembrare ingenuo pensare che simili prove potessero misurare l’intelligenza di una persona, ma all’epoca era un tentativo pionieristico di dare una misura a un concetto altrimenti sfuggente.
Da lì in poi la strada è stata lunga: test del QI, batterie psicometriche, fino ai quiz di logica che ancora oggi decidono l’accesso a molte facoltà universitarie a numero chiuso. Tutti, in un certo senso, eredi di quell’impulso iniziale: ridurre l’intelligenza a una misura unica.
Ma nel frattempo neuroscienze, psicologia cognitiva, biologia evoluzionistica, antropologia e intelligenza artificiale hanno mostrato quanto l’intelligenza sia qualcosa di più complesso.
E ancora sfuggente.
Usiamo la parola intelligenza come se sapessimo davvero di cosa si tratta. Eppure una teoria scientifica che tenga dentro tutto ancora non c’è.
Abbiamo conoscenze che illuminano parti del quadro — dal nostro cervello alla coscienza, dall’apprendimento degli scimpanzé alla cooperazione delle formiche, dalle forme di vita senza cervello delle piante fino all’intelligenza artificiale — ma l’immagine completa manca.
Ecco, se vuoi esplorare questo enigma, in un bel viaggio tra esperimenti, installazioni e giochi, secondo me dovresti venire a Torino a visitare la mostra interattiva Intelligenzæ, che abbiamo realizzato per conto della Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi dell’Università di Torino (*).
Che dire?
Vuoi scoprire se riesci a distinguere un essere umano da un’istanza di ChatGPT addestrata a imitarlo? Vuoi vedere se hai più memoria di uno scimpanzé o se impari più in fretta di un algoritmo? Vuoi scoprire se noteresti una differenza di 5 grammi o se con i tuoi amici siete più bravi delle formiche a spostare una lettera gigante?
Una definizione di intelligenza non possiamo promettertela. Ma un viaggio affascinante dentro il mistero che la circonda, quello sì.
Te la senti?
Ciao,
Diego
(*) La mostra è promossa dalla Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi dell’Università di Torino nell’ambito del Progetto Educating Future (**). È ideata e realizzata da Taxi1729, con la collaborazione di Vincenzo Guarnieri e la direzione espositiva di Stefano Grande.
(**) Progetto Educating Future Citizens (EFC) – Codice MUR SSU2024-00002 – Missione 4: Istruzione e ricerca – Componente 1: Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università – Investimento 3.4: Didattica e competenze universitarie avanzate – Sub-Investimento 4: Rafforzamento delle scuole universitarie superiori – finanziato dall’Unione Europea: NextGenerationEU – Avviso pubblico di cui al Decreto Direttoriale n. 594 del 26-04-2024 e s.m.i. – CUP D17G24000420007 (Decreto Direttoriale n. 1792 del 20-11-2024)
I am text block. Click edit button to change this text. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.I am text block. Click edit button to change this text. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.
Alla fine non solo sei riuscitə a entrare nel sito, ma sei arrivatə anche fino in fondo
Quell’equazione che così tanto spaventava è in realtà soddisfatta per qualsiasi valore di x
Qualsiasi sia stata la tua risposta, quindi, era giusta
website design: giusti eventi