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La profezia di Stephen Hawking sull’Intelligenza Artificiale | 14/04/2025
Ciao,
Non so tu, ma l’incertezza che si respira di questi tempi a me pesa.
L’Europa uscirà rafforzata o indebolita da questo riassetto geopolitico? Riusciremo davvero a portare a termine la transizione energetica? E l’Intelligenza artificiale, alla fine, sarà una benedizione o una minaccia per l’umanità?
Qui sotto un breve estratto di un intervento che Stephen Hawking tenne a Cambridge nel 2016 e che divenne famoso come la profezia di Stephen Hawking sull’AI.
Eppure, se ci pensi, Stephen Hawking non dice che sarà la fine del mondo, dice che potrebbe essere anche il più grande evento nella storia della nostra civiltà.
Ma noi immaginiamo più facilmente la fine del mondo. E quindi ansia.
Ma perché immaginiamo lo scenario peggiore? Risposta breve: per colpa dell’incertezza.
Facciamo un passo indietro.
Cos’è l’incertezza? Qui mi riferisco all’incertezza epistemica, ma puoi rilassarti, non ti tirerò il pippone dell’ultima mail.
Incertezza non è solo non sapere se con l’AI andrà bene o male, incertezza è non avere la più pallida idea della probabilità che possa andare bene o male.
→Mi spiego meglio con un esperimento, ideato da Daniel Ellsberg nel 1961.
Puoi vincere 1000 euro ma solo se peschi una pallina nera. Devi decidere tu se pescare dall’urna A o dall’urna B:
Andrebbe argomentato bene, ma non c’è un alcun motivo razionale per preferire un’urna all’altra. Eppure la maggior parte di noi preferisce pescare dall’urna A, e ha un po’ di paura a infilare la mano nell’urna B.
Anche tu?
E perché abbiamo paura di pescare dall’urna B? Perché nell’urna A, anche se non so se pescherò una pallina nera, almeno conosco la probabilità che questo accada. Nell’urna B, invece, non solo non so se pescherò una pallina nera, ma non so nemmeno quante palline nere ci sono!
Nell’urna B c’è più incertezza. E più incertezza c’è, più noi immaginiamo facilmente lo scenario peggiore. Come per la profezia di Stephen Hawking.
Secondo il neuroscienziato Karl Friustom:
→Il cervello è una macchina per evitare guai, più che per cercare la felicità
Il nostro cervello si è evoluto per prepararsi al peggio, come ci hanno insegnato fin da piccoli con la favola dei 3 porcellini: meglio sovrastimare un rischio e salvarsi, che sottovalutarlo e finire mangiati dal lupo.
→Fuggiamo dall’incertezza perché ne abbiamo paura, e ne abbiamo paura perché nell’incertezza immaginiamo più facilmente lo scenario peggiore.
Anche se l’incertezza può nascondere grandi opportunità, come nel caso dell’urna B, che potrebbe avere 99 palline nere. O come nel caso dell’AI, che potrebbe essere il più grande evento nella storia della nostra civiltà.
Hans Rosling, quando scrisse Factfulness, aveva chiaro in testa questo e altri meccanismi simili della nostra mente e per questo riteneva che, per avere una visione consapevole del mondo, dovessimo staccarci dai media e immergerci nei dati.
Sono diventati famosi i suoi quiz, come questo:
Negli ultimi vent’anni, la proporzione della popolazione mondiale che vive in condizioni di povertà estrema:
La risposta corretta è la 3, che però non è la risposta più votata dalle persone.
Oppure:
Qual è l’attuale aspettativa di vita a livello mondiale?
La risposta corretta è la 3 (71 anni per la precisione), che però, di nuovo, non è la risposta più votata dalle persone.
E così si scopre che da decenni, nel mondo, sono su un trend di crescita il PIL procapite, l’aspettativa di vita e il numero di bambine che finiscono la scuola primaria.
Non sto dicendo che va tutto bene, da qualche tempo ad esempio è in calo la felicità delle persone (interessante) e non se la passa bene neanche l’indice di distribuzione della ricchezza.
Ma quello che Hans Rosling cerca di dimostrare nel suo libro è che le cose vanno meglio di come siamo naturalmente portati a pensare, soprattutto nei momenti di grande incertezza come quello che stiamo vivendo.
E quindi, l’Europa uscirà rafforzata o indebolita da questo riassetto geopolitico? Riusciremo davvero a portare a termine la transizione energetica? L’AI sarà il più grande evento nella storia della nostra civiltà, o l’ultimo evento della nostra civiltà?
Non lo sa nessuno, ma è facile che andrà meglio di quanto immagini.
Coraggio.
Ciao,
Diego
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Alla fine non solo sei riuscitə a entrare nel sito, ma sei arrivatə anche fino in fondo
Quell’equazione che così tanto spaventava è in realtà soddisfatta per qualsiasi valore di x
Qualsiasi sia stata la tua risposta, quindi, era giusta
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